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Nel 1972 Olympus ha lanciato l'OM-1, che ha ottenuto grandi elogi come la più piccola e leggera fotocamera SLR del tempo, con numerose innovazioni in termini di struttura e design. Cinquant'anni dopo, l'OM-1 è tornata. Anche se il nome è rimasto identico, le differenze sono innumerevoli. Pur vantando ancora il nome Olympus, la nuova OM-1 riporta anche il logo OM System. È la prima fotocamera lanciata da OM Digital Solutions.
Ho avuto l'opportunità di scattare con l'OM-1 prima del lancio e in alcuni momenti ne sono rimasto davvero affascinato. Ricordate che questa non è una recensione formale, ma piuttosto una mia impressione sull'OM-1, specialmente se paragonata ai modelli precedenti, come l'E-M1 Mark III e l'E-M1X.
L'OM-1 condivide molte delle caratteristiche di design dell'E-M1 Mark III, con alcune piccole modifiche. Essendo la prima fotocamera prodotta da OM Digital Solutions, riporta il logo OM System.
Design
Essendo un fotografo Olympus di lunga data, posso dire che la fotocamera è davvero piacevole da usare. Offre la stessa sensazione e maneggevolezza del modello precedente, l'OM-D E-M1 Mark III (devo ammettere che non mi mancherà scrivere quel nome piuttosto lungo). Ho quindi ispezionato la fotocamera più da vicino e ho scoperto rapidamente alcune lievi modifiche al design.
L'OM-1 è solo leggermente più grande e più pesante della E-M1 Mark III, e intendo proprio leggermente. L'OM-1 è 19 g più pesante del modello procedente, un peso pari a circa 4 fogli di carta formato lettera. Non è affatto una differenza significativa. Uno dei cambiamenti più importanti è il design dei quadranti di controllo e dello scatto. Nella Mark III, i quadranti di controllo anteriore e posteriore si trovano nella parte superiore del corpo, con il pulsante di scatto al centro del quadrante anteriore. Sulla OM-1, i quadranti si trovano all'interno dell'alloggiamento e solo una parte di ogni quadrante sporge. Il pulsante di scatto si trova ora isolato appena sopra il quadrante anteriore. Si tratta dello stesso design della E-M1X. Il selettore di modalità e l'interruttore On/Off sono posizionati esattamente come nei modelli precedenti, con lievi modifiche nell'aspetto.
I pulsanti, gli interruttori e i quadranti sembrano tutti robusti, il che è esattamente quello che mi aspettavo. Durante l'uso, la OM-1 mi è sembrata anche più robusta della E-M1 Mark III, e quella era una fotocamera piuttosto resistente.
L'OM-1 utilizza la ghiera di controllo e il design dello scatto della E-M1X in un corpo di dimensioni quasi identiche alla E-M1 Mark III.
La parte posteriore della OM-1 risulterà piacevolmente familiare ai fotografi Olympus. L'unica aggiunta è un pulsante AF-ON dedicato.
Per quanto riguarda i pulsanti sul retro della fotocamera è ora disponibile un pulsante AF-ON dedicato per coloro che utilizzano la messa a fuoco con il pulsante posteriore. Tutti gli altri pulsanti si trovano nella stessa posizione della Mark III, ma ho notato che sono leggermente più piccoli. Il joystick che tanto ho apprezzato sulla E-M1 Mark III e sulla E-M1X si trova anche sulla nuova OM-1, ma è un po' più piccolo. Durante l'uso normale questi pulsanti più piccoli non sono affatto un problema, ma quando si trascorrono circa 5 mesi all'anno indossando guanti invernali come faccio io, possono rendere la fotocamera un po' più difficile da usare. Detto questo, dato che non ho mai trovato guanti da fotografia che possano sopportare -30°C, di solito finisco per togliermi i guanti più spessi per qualche secondo per cambiare le impostazioni; di conseguenza, i pulsanti più piccoli non hanno fatto una differenza significativa nelle mie situazioni di scatto.
Parlando con un rappresentante OM System, mi è stato detto che i pulsanti più piccoli favoriscono la tenuta stagna. Non pensavo che Olympus potesse migliorare il suo corpo macchina a tenuta stagna, ma l'ha fatto! L'OM-1 è classificata IP53. Si tratta di una valutazione più alta dell'IPX1 della Mark III. È considerata ancora più resistente alla polvere, agli spruzzi e al gelo. Posso sicuramente testimoniare quanto sia a prova di gelo. L'ho tenuta fuori per ore in condizioni estremamente fredde e non ha perso un colpo. Ha resistito più a lungo di me!
Uno dei motivi per cui amo la mia attrezzatura Olympus è proprio la sua resistenza. È abbastanza leggera da essere portata in giro per un'intera giornata di riprese a mano ed è in grado di sopportare qualsiasi condizione climatica, comprese le temperature sotto lo zero.
Il primo cambiamento che chiunque stia pensando di passare alla OM-1 potrebbe notare è il fatto che utilizza una batteria diversa. Tuttavia, usando la nuova batteria BLX-1, leggermente più grande delle vecchie batterie, sono rimasto impressionato dalla sua durata. Ho solo una batteria al momento e non sono arrivato neanche vicino a scaricarla durante le riprese al freddo. In una notte particolarmente gelida a -28°C, sono rimasto fuori per 3 ore di riprese e la batteria era ancora al 72%. La batteria è valutata a 520 scatti, rispetto ai 420 della E-M1 Mark III. Anche se queste sono le valutazioni ufficiali, mi è già capitato in un paio di sessioni di scatto di realizzare più di mille immagini sulla scheda e avere ancora molta vita della batteria. La fotocamera viene fornita con un cavo USB per la ricarica ed è completamente funzionale durante la ricarica. Si tratta di un cambiamento gradito, che permette di tenere in carica la fotocamera sul campo mentre la si utilizza appieno.
L'OM-1 ha anche una nuova impugnatura della batteria. L'HLD-10 può contenere una batteria extra e dispone del joystick, dei pulsanti AF-ON, ISO e di compensazione dell'esposizione, insieme ai quadranti di controllo e allo scatto dell'otturatore. Lo trovo particolarmente utile quando si fotografa la fauna selvatica.
Primi scatti
Bene! La batteria è carica e le schede di memoria sono formattate. È ora di iniziare a scattare. Per il mio primo test ho deciso di raggiungere un piccolo faro a 30 minuti da casa mia. Speravo in un tramonto colorato, ma invece ho trovato un cielo limpido. Beh, pazienza. Volevo solo vedere cosa fosse in grado di fare questa fotocamera.
Durante questa prima uscita non sapevo assolutamente nulla del funzionamento interno della fotocamera, ma essendo un ex insegnante di scienze, ero entusiasta di poter indagare. La mia prima scoperta è stata il nuovo EVF. Ed è fantastico! Per quanto possibile, preferisco comporre le mie immagini utilizzando il mirino elettronico piuttosto che affidarmi all'LCD. L'OM-1 è dotata di un nuovo, straordinario EVF, un OLED da 5.760K punti, più del doppio della risoluzione dell'E-M1 Mark III e dell'E-M1X. Questo assicura un'immagine notevolmente più pulita e realistica durante la composizione e la revisione degli scatti. Anche il layout è diverso da quello dell'E-M1 Mark III: le impostazioni principali sono allineate sotto l'immagine, invece di essere sovrapposte alla scena che si sta fotografando. L'istogramma è ora in alto a sinistra del mirino mentre i livelli sono centrati nell'immagine. Come nei modelli precedenti, il pulsante Info permette di scorrere 4 opzioni di visualizzazione note: solo immagine, impostazioni principali, impostazioni + istogramma, impostazioni + livelli.
Anche lo schermo LCD posteriore da 3" offre una maggiore risoluzione, 1.620K punti invece di 1.040K. Il layout è leggermente diverso da quello dell'EVF, ma fornisce le stesse informazioni chiave.
Il nuovo EVF è veramente pulito e luminoso, con più del doppio della risoluzione della E-M1 Mark III e della E-M1X.
Per il primo scatto ho provato a scattare un'immagine del faro con bracketing di messa a fuoco manuale, con il sole che brillava attraverso il ghiaccio. La scoperta successiva è stata la velocità di elaborazione. Il processo di messa a fuoco è stato rapido, molto più dei modelli precedenti. Ma ne riparleremo più avanti.
Dopo la prima serie di immagini del faro ho deciso di rimanere nei paraggi e scattare ben oltre il tramonto. Scatto molto in condizioni di luce scarsa, per cui ero curioso di vedere come sarebbero venute queste immagini. Di solito rivedo le foto nel mirino piuttosto che sull'LCD e dopo una rapida occhiata sono rimasto impressionato, ma il vero test della qualità dell'immagine avrebbe dovuto aspettare fino al mio ritorno a casa.
Ho usato l'AF Cielo stellato per mettere a fuoco le stelle e quindi ho immortalato il ghiaccio in primo piano con un secondo scatto.
Funzionamento interno
Quando ho caricato il primo set di scatti e ho dato un'occhiata più da vicino sono rimasto veramente impressionato dalla qualità dell'immagine. Le foto erano incredibilmente nitide, con un'eccellente tonalità di colore. Il rumore era praticamente assente, anche nelle foto scattate dopo il tramonto a ISO moderate. In seguito ho guardato le dimensioni dell'immagine e mi sono reso conto che si trattava di 20 MP. Dopo aver trascorso alcuni giorni a scattare con l'OM-1 e aver scoperto alcune delle specifiche della fotocamera, non sono rimasto deluso. Si tratta di un sensore completamente nuovo con un'incredibile potenza di elaborazione. Ho anche dovuto ricordare a me stesso di aver stampato regolarmente immagini per i clienti fino a 36" x 48" e anche più grandi a volte. Non avevo dubbi che avrei potuto facilmente stampare queste prime foto con risultati sorprendenti.
Diamo un'occhiata a cosa nasconde la nuova OM-1.
- Sensore - L'OM-1 ha un nuovo sensore CMOS BSI da 20 MP Cross Quad Pixel AF Stacked: un nome bello lungo, non c'è che dire! Trattandosi di un sensore retroilluminato, garantisce una migliore gestione del rumore: 2 stop in più di prestazioni in termini di rumore rispetto alla E-M1 Mark III e 1 stop di gamma dinamica migliorata. Come tale, la OM-1 ha anche una maggiore gamma ISO, da 200 a 25 600, con una gamma estesa a 102 400.
- Processore - L'OM-1 è dotata del nuovo processore TruePic X. La velocità del processore è abbastanza impressionante. Olympus ha sempre avuto un ruolo di primo piano nella fotografia computazionale, ma questo ha sempre richiesto l'elaborazione dell'immagine dopo lo scatto. Testando il focus stacking, il LiveND e la funzione High Res, la velocità di elaborazione è considerevolmente più elevata della E-M1 Mark III. Ad esempio, in un confronto fianco a fianco, la E-M1 Mark III ha impiegato 20 secondi per elaborare l'immagine ad alta risoluzione, mentre la OM-1 l'ha elaborata in soli 5 secondi, 4 volte più rapidamente. Molte volte non ho usato l'alta risoluzione durante un tramonto per via di questo tempo di attesa. La luce cambiava troppo velocemente. Sicuramente, questo non sarà più un problema tanto importante con la OM-1.
- Messa a fuoco automatica - Il nuovo sensore e il nuovo processore si traducono anche in una messa a fuoco automatica nettamente migliore. L'AF a quadruplo pixel a croce implica ora una copertura AF del 100% nell'inquadratura con un totale di 1053 punti AF a croce a rilevamento di fase. Proprio così: oltre 1000 punti di messa a fuoco che coprono l'intero fotogramma! La messa a fuoco automatica è più veloce e precisa, ma con così tanti punti di messa a fuoco è importante selezionare l'opzione migliore per il soggetto. I modelli di messa a fuoco sono simili a quelli a cui sono abituati i fotografi Olympus, ad eccezione del fatto che ora il singolo punto è molto più piccolo. Tuttavia, anche quel "singolo punto" ha in realtà 4 punti di messa a fuoco al suo interno. Gli utenti possono anche creare diversi schemi di messa a fuoco personalizzati.
L'OM-1 presenta 1053 punti di messa a fuoco che coprono il 100% del nuovo sensore.
- Scatto sequenziale - L'OM-1 cattura 50 fps in C-AF e 120 fps in S-AF utilizzando l'otturatore elettronico. Le riprese ad alta velocità non presentano blackout grazie al nuovo EVF. Inoltre, nel menu sono presenti tre opzioni ProCapture invece di due ed è possibile catturare fino a 70 fotogrammi pre-scatto invece dei soli 35 della E-M1 Mark III.
Nuovo look
Una delle caratteristiche che ho sempre amato nelle fotocamere Olympus è il Super Pannello di controllo, che permette di visualizzare e modificare rapidamente la maggior parte delle impostazioni senza dover scorrere il menu. Il nuovo SPC ha un aspetto più pulito e meno ingombrante, ma permette comunque di accedere alla maggior parte delle impostazioni importanti.
Un Super Pannello di controllo semplificato è stato introdotto per la prima volta sull'E-M1 Mark III. Anche se quello della OM-1 non è esattamente identico, il nuovo SPC offre un look più pulito e meno ingombrante, oltre a facilitare il controllo touch.
Cameriere, un altro menu per favore!
A proposito di look, l'OM-1 presenta un nuovo sistema di menu. Evvai! Il nuovo menu è abbastanza elegante e molto più intuitivo. A prima vista potrebbe sembrare che i progettisti siano semplicemente passati da un orientamento verticale a uno orizzontale delle voci di menu e abbiano aggiunto un tocco di colore, ma in realtà c'è molto di più. Molte voci sono state spostate in aree del menu che hanno molto più senso. Ad esempio, la Fotocamera 2 è ora dedicata esclusivamente alla fotografia computazionale.
Anche la navigazione nel menu è cambiata: dopo aver premuto il pulsante Menu, si utilizza la manopola anteriore per spostarsi tra le voci, mentre la manopola posteriore serve a spostarsi da una pagina all'altra all'interno di una voce. Il pad freccia viene utilizzato per spostarsi sulle singole voci del menu di una pagina, quindi, per attivare una voce, basta premere il pulsante OK. La navigazione è abbastanza intuitiva, se non fosse per l'abitudine a muoversi in un certo modo. In precedenza, bastava premere il tasto freccia destra per entrare in una voce di menu. Ora è sufficiente premere il pulsante OK, il che ha perfettamente senso. Ci sono voluti alcuni giorni per abituarmi, ma devo ammettere che layout è molto più piacevole che nei modelli precedenti.
Il menu dell'OM-1 è abbastanza facile da navigare e più intuitivo. Naturalmente, la mia parte preferita è il "Menu personalizzato", dove posso inserire le funzioni che uso più spesso.
Un'altra bella caratteristica dell'OM-1 è la possibilità di accedere direttamente a specifiche opzioni di menu da vari pulsanti funzione. Ad esempio, dato che uso regolarmente il Focus Stacking, ho riprogrammato l'AEL per questa funzione. Premendo quel pulsante si accende e si spegne la funzione, ma tenendo premuto il pulsante per circa 2 secondi si accede direttamente al menu Focus Stacking in modo da poter apportare rapidamente dei cambiamenti. Si tratta di un'ottima modifica.
Fotografia computazionale
Ricordo quando il Live Composite è stato introdotto per la prima volta sulla E-M1. Ho pensato che fosse un espediente e che avrebbe avuto un uso pratico molto limitato. Beh, mi sbagliavo. Olympus è stata tra i pionieri della fotografia computazionale permettendoci di vedere il mondo in modi che altre fotocamere non sono in grado di fare. A queste funzionalità sono stati apportati diversi miglioramenti.
- LiveND - La funzione LiveND è stata estesa a 6 stop (ND64) dagli originali 5 stop della E-M1 Mark III.
- Live Composite - La funzione Live Comp può ora essere utilizzata a mano libera. Non ho intenzione di provarla per scatti di ore per immortalare scie di stelle, ma riuscire a catturare fuochi d'artificio, fulmini o scie di traffico dovrebbe essere abbastanza possibile senza un treppiede. La cosa più importante per me è che la gamma ISO è stata estesa a 6400 rispetto al limite superiore di 1600 dei modelli precedenti.
- Non sono stati apportati cambiamenti al focus stacking o al bracketing. Il limite superiore è ancora di 15 e 999 scatti rispettivamente. Anche se non direttamente collegato alla funzione, il fatto che i punti AF abbiano una copertura del 100% renderà questa funzionalità più facile da usare in molte circostanze.
- Scatto ad alta risoluzione - L'accesso alla funzione ad alta risoluzione è stato reso molto più facile. Quando si scattano delle foto, il pulsante di registrazione video è stato mappato per abilitare la fotografia ad alta risoluzione. Come fotografo di paesaggi apprezzo la rapidità con cui è possibile entrare e uscire da questa modalità. Sono stati inseriti anche alcuni controlli aggiuntivi. Gli scatti ad alta risoluzione a mano libera possono ora essere registrati a 25 o 50MP + RAW. Gli scatti ad alta risoluzione su treppiede rimangono a 80MP, ma è ora possibile scattare a 25 o 50MP. Una grande aggiunta è stata l'opzione di ritardo. Nelle riprese a mano libera è possibile programmare un tempo di attesa di 1/8s, 1/4s, 1/2s o 1s. In modalità treppiede, il ritardo può arrivare fino a 30s. Inoltre, per passare rapidamente dalla modalità a mano libera a quella su treppiede, basta premere il pulsante di registrazione e girare uno dei quadranti di controllo. Si aprirà così il menu ad alta risoluzione, da cui è possibile apportare rapidi cambiamenti alle impostazioni.
Indipendentemente dalla funzionalità, l'unico miglioramento che si applica a tutte è la velocità di elaborazione. Ad esempio, OM System afferma che la velocità di elaborazione per le riprese in alta risoluzione è 2,5 volte più veloce dell'E-M1 Mark III, ma in base alla mia esperienza lo è ancora di più.
Uno scatto manuale ad alta risoluzione. Con il più veloce processore TruePic X il tempo di attesa tra uno scatto e l'altro è molto ridotto. Questo aspetto può rivelarsi molto importante quando la luce cambia velocemente.
Rilevamento del soggetto
Una delle funzionalità che aspettavo con più impazienza nell'OM-1 era sapere se sarebbe stato aggiunto il rilevamento intelligente del soggetto. Ero arrivato a fare affidamento sul rilevamento e il tracking degli uccelli sulla E-M1X, quindi sono stato contento di vedere che questa funzionalità è stata inclusa anche nella OM-1. Ma aspettate, c'è di più! Oltre a treni, aerei, automobili (cavolo, mi manca John Candy) e uccelli, c'è ora il rilevamento degli animali, in particolare cani e gatti. Trovandomi occasionalmente a fotografare la fauna selvatica, speravo in un rilevamento di animali che includesse una gamma più ampia di creature, ma ho saputo da una buona fonte che funziona incredibilmente bene su volpi, lupi e persino alci.
Durante il mio periodo di prova con la nuova fotocamera ho avuto pochissime opportunità di fotografare la fauna selvatica. Sono riuscito a catturare alcuni uccelli (ha funzionato incredibilmente bene, anche meglio della E-M1X), ma ciò che mi ha veramente impressionato è stato quando l'ho provata sul mio husky, Squish, che corre davvero veloce! L'ho fatto correre da circa 100 m di distanza e ho tenuto il dito sull'otturatore mentre correva verso di me. Senza esagerare, quasi tutti gli scatti sono risultati nitidi. Ho usato sia l'otturatore meccanico che quello elettronico e ho ottenuto risultati altrettanto buoni. Forse starete pensando, "ma è solo un cane". Beh, se un qualsiasi altro animale viene verso di me a quella velocità, lascio la fotocamera e corro a mettermi in salvo! Ora non vedo l'ora di usarla con le volpi in primavera.
Pensieri e immagini finali
L'OM-1 si impone adesso come fotocamera di punta della nuova azienda. La mia esperienza personale con la fotografia risale quasi alla OM-1 originale. Nel 1976, quando avevo solo 12 anni, ho acquistato la OM-1n e da allora ho sempre scattato con Olympus.
Mentre scrivo sto usando la nuova OM-1 da circa 3 settimane. Ha veramente riacceso il mio amore per questo mestiere. La macchina fotografica non fa il fotografo, ma ammettiamolo: come in quasi tutte le attività creative, migliori sono gli strumenti, migliori sono i risultati. E questa macchina fotografica mi ha dato risultati fantastici. Dall'incredibile qualità dell'immagine al nuovo EVF, dall'AF fulmineo alla maggiore velocità di elaborazione, la OM-1 ha superato ogni mia aspettativa.
Un panorama in tre scatti
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