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5 consigli per fotografare gli colibrì

Fotografare i colibrì è divertente, impegnativo e gratificante. Questi uccelli sono così affascinanti che posso guardarli per ore mentre volteggiano intorno ai fiori e sorseggiano nettare mentre rimangono sospesi nell'aria. Sono davvero una meraviglia della natura.

Scopri le abitudini dei colibrì

La chiave del successo, come sempre, è conoscere il soggetto che stai fotografando. Più conosci il loro comportamento e l'ambiente in cui vivono, più sarà facile ottenere delle belle fotografie.

I colibrì sono molto veloci e sono gli unici uccelli capaci di rimanere fermi in aria e di volare all'indietro. Posizionati vicino ai rami che visitano spesso, così da poterli fotografare da vicino. Ascolta il suono delle loro ali, è un indizio importante che uno di loro si sta avvicinando, da qui il nome inglese "hummingbird" che letteralmente significa "uccello che ronza".

OM-1 • M.Zuiko Digital ED 300 PRO • 1/500 s • f/4 • ISO200

Padroneggiare l'uso della tua fotocamera

Non lo ripeterò mai abbastanza: è fondamentale conoscere alla perfezione la propria fotocamera! Più si è in grado di regolare velocemente le impostazioni appropriate, meno opportunità fotografiche si perdono. Fotografare uccelli così agili è una situazione altamente dinamica che richiede rapidi cambi di impostazioni a seconda di ciò che succede di fronte all'obiettivo. Utilizza le tue modalità personalizzate: in queste situazioni, programmo sempre le modalità C1/C2/C3 e posso passare da una all'altra utilizzando la ghiera PASM o assegnando una delle modalità a un pulsante della fotocamera. Ciò mi permette di cambiare rapidamente le impostazioni, passando dalla cattura di scene statiche alla fotografia del rapido movimento degli uccelli.

OM-1

Impostazioni appropriate della fotocamera

La maggior parte di noi sa che per l'azione si utilizzano generalmente tempi di posa brevi per congelare i soggetti. Poiché questi uccelli sono incredibilmente veloci, si porta al limite la scelta di tempi di posa brevi per evitare ali sfocate. Questo spesso richiede di aumentare la sensibilità (ISO). Se si desidera "congelare" le ali o creare un leggero sfocato del movimento, dipende esclusivamente dalla visione del fotografo. Una buona soluzione è utilizzare l'ISO automatico e preselezionare il tempo di scatto con il diaframma alla massima apertura. Procedere per tentativi ed errori è fondamentale.

OM-1

Scatta molte foto

Quando si si riprendono l'azione e soggetti in rapido movimento, il modo migliore per ottenere foto nitide è utilizzare la modalità di scatto continuo. I colibrì si muovono molto velocemente e anche se l'avevo impostata a 50 fotogrammi al secondo nella modalità SH2, molte delle foto che ho scattato non erano utilizzabili. Gli uccelli non sono sempre all'interno del fotogramma, a volte il becco o le ali risutavano tagliati. Utilizzando lo scatto continuo, ho potuto catturare diverse foto con ogni pressione del pulsnte di scatto, aumentando le possibilità di ottenere una buona foto.

OM-1 • M.Zuiko Digital ED 300 PRO • 1/500 s • f/4 • ISO250

Lo sfondo è fondamentale

Anche se ogni fotografia conterrà nell'inquadratura un colibrì, la percezione dell'immagine dipenderà dallo sfondo. Se solo l'uccello è nitido e lo sfondo è sfocato, ciò che fa la differenza è la presenza di uno sfondo morbido e piacevole o di punti luminosi e di disturbo che distolgono l'attenzione dal nostro soggetto. Sempre, ma intendo proprio sempre, prima di premere l'otturatore, controlla come appare lo sfondo e ricorda che una piccola variazione nella posizione può fare una grande differenza.

OM-1 • M.Zuiko Digital ED 40-150 PRO • 1/640 s • f/2.8 • ISO200

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About the author

marcindobas

Marcin Dobas is a photographer contributing for National Geographic Poland and a member of the international Olympus Visionaries team and EIZO Ambassador Program. He specializes in wildlife, wilderness landscapes, and underwater photography. He has a degree in Geology and works as a mountain rescuer and tour leader. Pictures taken during his travels are regularly published around the world in magazines, books, and calendars. Many of them won awards in prestigious, international photography contests. Marcin spent lot of time in distant places such as Svalbard, New Zealand, Norway, Thailand, Nepal, Malaysia, Sweden, Finland, Morocco, and Egypt, concentrating on photographing their wildlife. He runs photography workshops in Poland, Iceland, Nepal, India, Svalbard, and Greenland.

In 2015, National Geographic Poland published his book titled “Photo Expeditions – nine stories about Photography”




Fotograf National Geographic Polska, specjalizuje się w fotografii podróżniczej, krajobrazowej, przyrodniczej oraz podwodnej. Od lat podróżuje z aparatem docierajšc do najdalszych zakštków Ziemi. Jego zdjęcia publikowane były w wielu krajach œwiata: w magazynach, przewodnikach i albumach. Laureat wielu międzynarodowych konkursów fotograficznych. Angażuje się w edukacje fotograficzna podczas prowadzenia stacjonarnych kursów oraz dalekich wyjazdów.

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